Bestiario: Il cane

Già Plinio ricorda che, insieme al cavallo, il cane è il più fedele compagno dell’uomo. Accanto a questo attributo prevalente, compaiono però anche altri significati. 

In ambito mitologico, il cane appare quale attributo di Diana, dea della caccia, e di altri cacciatori come Adone, Cefalo e Atteone. Un episodio mitologico frequentemente raffigurato è proprio quello del giovane Atteone, trasformato in cervo e sbranato dai suoi stessi cani per aver osato osservare Diana e le sue ninfe mentre, nude, si bagnavano presso una fonte.

Al cane si accompagna più spesso un’immagine positiva, per lo più legata al concetto di fedeltà. Con tale significato simbolico, per esempio, l’animale appare sulle lapidi medievali. Per quanto concerne l’iconografia religiosa, un cane accompagna Tobia durante il viaggio con l’arcangelo Gabriele e può apparire anche nelle raffigurazioni della Natività, dell’Adorazione dei pastori e dei Magi.

Assume, invece, una valenza negativa in alcune rappresentazioni dell’Ultima Cena, ritratto ai piedi di giuda, oppure mentre sta affrontando un gatto, alludendo in questo caso al contrasto, all’inimicizia. Con il medesimo significato può apparire anche nell’episodio della cena in Emmaus.

Per ciò che riguarda l’iconografia profana, è possibile scorgere il cane come fedele amico dell’uomo soprattutto nei ritratti. In grembo a una figura femminile, così come nei ritratti di coniugi, diventa simbolo di fedeltà coniugale. Nelle allegorie dei cinque sensi, infine, può raffigurare l’olfatto.

Fonte: Il Mondo Animale Nell’Arte Medievale In Campania: sculture e decorazioni tra i secoli X e XIII

Leo Albano

Di anni 24, attualmente studia archeologia, all'università degli studi di Salerno. Appassionato lettore di libri storici e fantasy. I suoi interessi gravitano dalla storia, all'archeologia, fino a toccare campi come il folclore in ogni sua sfaccettatura.